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domenica 24 dicembre 2017

Da 0 a 10, il pagellone della 18esima giornata di Serie A

Dalla vendetta degli ex giallorossi all'ennesima disfatta del Diavolo passando per Hamsik che supera Maradona e un'Inter prevedibile e priva di alternative: il meglio e il peggio del weekend del campionato di Serie A.

Voto 10... Alla vendetta degli ex romanisti

La Juventus soffre, ma non subisce più reti (731 minuti) e porta via il massimo contro la Roma. I protagonisti del successo sono Benatia, autore del gol-partita, e Szczesny che si esalta con una parata da tre punti su Schick al minuto 94: proprio due ex romanisti mentre il terzo, Pjanic, colpisce una traversa. La dura legge degli ex. E Allegri vince, ancora una volta, lasciando Dybala in panchina. 

Szczesny e Benatia - Juventus-Roma 2017-2018

 

Voto 9... A Marek Hamsik, per sempre nella storia del Napoli

Marek Hamsik è il miglior marcatore della storia del Napoli. Quel gol che sembrava non voler arrivare mai, il record eguagliato e poi superato in una settimana costituiscono gli ingredienti di un Natale da ricordare. Con 116 reti il capitano ha superato Diego Armando Maradona ed è entrato definitivamente nella storia di questo club. Il rifiuto a Mino Raiola lo rende ancora più grande. 

Voto 8... A Cristante e Barak, i centrocampisti goleador

Cristante è il giocatore dell'Atalanta che ha segnato più reti in questa stagione in tutte le competizioni: 9 di cui 6 in campionato. Lo stesso bottino l’ha ottenuto Barak in Serie A. L’ex Slavia Praga è il miglior marcatore dell'Udinese dopo la doppietta contro il Verona ed è una mezzala. Due sorprese, soprattutto la seconda, sul taccuino degli uomini mercato. 

Voto 7... Al Sassuolo e al saluto di Cannavaro

Cinico, unito e vincente. È questo il Sassuolo di Iachini, un allenatore che ha dato la scossa in corsa sulla scia di Oddo (4 vittorie di fila) e Ballardini (3 vittorie, 2 pari, 1 sconfitta). I successi consecutivi dei neroverdi sono 3 e valgono una grossa fetta di salvezza. A questo va aggiunta l’emozione del saluto a Cannavaro con le lacrime di Falcinelli durante l’intervista, gli applausi del Mapei Stadium e gli abbracci dei compagni. 

Voto 6... Al ritorno a Napoli di Quagliarella

Vittima di stalking all'insaputa dei tifosi e trattato per anni come un traditore, ora che Napoli sa tutta la verità, Fabio Quagliarella è tornato senza paura al San Paolo. Perché se è vero che il suo sogno è stato spezzato troppo presto, la sua gente ha deciso finalmente di riabbracciarlo anche da capitano della Sampdoria. Ha segnato su rigore raggiungendo la doppia cifra di gol per il secondo campionato consecutivo (cosa che non gli capitava dal 2010) e al momento del cambio è stato applaudito da tutto il San Paolo. 

Voto 5... Alla Roma negli scontri diretti

Quando il gioco si fa duro, alla Roma manca qualcosina. La prestazione di Torino non è da buttare: anzi, i ragazzi di Di Francesco escono consapevoli della loro forza dopo un finale arrembante. Prendiamo, però, le prime 4 della classifica e guardiamo i risultati dei giallorossi: 1-3 contro l’Inter e 0-1 contro il Napoli all'Olimpico, 0-1 allo Stadium con la Juventus. È questo il salto di qualità che la Roma dovrebbe fare per poter competere fino in fondo per il primo posto. Questione di dettagli: vero Schick? 

Voto 4... Ai colpevoli di Mihajlovic

" Assurdo aver buttato via questi punti. Sono molto deluso, perché avremmo potuto gestire meglio il doppio vantaggio. Aver fatto questo risultato è solo colpa nostra: diciamo tutta la settimana di non fare falli stupidi per non andare in difficoltà con le palle inattive e nel primo tempo siamo riusciti a fare 7-8 falli! Salvo solo Iago e Sirigu. Tutti gli altri sono colpevoli, a partire da me. Niang e Belotti sono sicuramente colpevoli: sono quelli che fanno la differenza, devono farti vincere"
Sinisa Mihajlovic ne ha per tutti dopo il pari del Torino che spreca una dote di due gol di vantaggio contro la SPAL. In particolare, Belotti è protagonista di un episodio chiave nel finale: il suo colpo di testa è deviato sul palo da Gomis, con il pallone che balla sulla linea di porta e poi viene spazzato via da Viviani. Oltre al danno la beffa. 
Sinisa Mihajlovic Torino 2017 

Voto 3... Allo scivolone di Cacciatore, da eroe a sciagura

Al minuto 85 Cacciatore segna un bel gol, la VAR convalida e il 2-2 sembra confezionato come un regalo di Natale. Invece, il dono lo elargisce lui con uno scivolone sciagurato che spalanca la strada a Destro per la vittoria del Bologna al 90’. Da eroe a colpevole in 5 minuti.

Voto 2... Come i ko di un'Inter senza alternative

Da imbattuta a battuta due volte in una settimana, l’Inter si riscopre vulnerabile e prevedibile. I nerazzurri sono privi di alternative: dipendono dai gol di Icardi, dai guizzi dell’altalenante Perisic e con i centrocampisti segnano pochissimo. Gagliardini, Borja Valero, Brozovic, Joao Mario, Vecino e Candreva hanno prodotto insieme la miseria di 5 gol. Le seconde linee (emblematico l’ingresso di Dalbert) sono inadeguate o non ancora pronte. L’obiettivo di inizio stagione era il quarto posto e tale deve rimanere. La corsa sulla Lazio (a meno 4 ma potenzialmente a meno 1 dopo il recupero) parte dallo scontro diretto del 30 dicembre.

Voto 1... Agli ultimi minuti del Benevento

Dopo Bologna, Torino, Cagliari e Sassuolo, il Benevento si scioglie ancora nel finale contro il Genoa e stavolta a causa dell'inspiegabile follia di Belec in uscita. I sanniti per sfortuna, episodi arbitrali non felici e colpe proprie buttano via un altro risultato negli ultimi minuti e questa costante fa riflettere. L’unico punto resta quello targato Brignoli, l’altro portiere dei campani, oggi ancora in panca. Il Milan fin qui ha un primato... 

Voto 0... Al Milan di Donnarumma

Il Milan appunto. Da Montella a Gattuso il Diavolo continua a sprofondare. Con il nuovo tecnico, che non più tardi di una settimana fa minacciava le dimissioni, i rossoneri hanno vinto una sola volta in campionato, hanno dato il primo storico punto al Benevento e hanno perso tre volte. La squadra non segna, si demoralizza alla prima difficoltà e non ha uno straccio di idea di gioco. Donnarumma fa una papera utile solo ad alimentare il suo processo di autodistruzione, dentro e fuori dal campo. Il problema, per lui e per gli altri, è la testa. All’orizzonte c’è il derby.



 

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