Sarri sorride grazie al vantaggio in classifica e a due partite abbastanza comode contro Samp e Crotone. I campioni non prendono più gol
Sarà un titolo di campione d'inverno
decisamente inedito, perché verrà assegnato durante le feste di Natale.
Se è vero che il riconoscimento di per sé conta nulla, nel 69% dei casi
chi chiude in testa il girone d'andata poi fa festa a fine anno. E se
escludiamo le particolari stagioni 2004/2005 e 2005/2006, quelle di
Calciopoli e delle classifiche riscritte a tavolino, chi è rimasto in
testa al giro di boa ha poi sempre terminato almeno sul podio.
Analizziamo la situazione del campionato a 180' (270' per la Roma) dalla
fine del girone di andata.
NAPOLI (PUNTI 42) —
E' la grande favorita, non solo per il vantaggio in classifica. Il
calendario sorride a Sarri, che deve affrontare la Sampdoria al San
Paolo e la trasferta di Crotone. Cosa va: la bella vittoria di Torino ha chiuso un periodo complicato, con la squadra in calo. Cosa non va:
Mertens sembra aver smarrito la via del gol, ma il dubbio principale è
quello di sempre. Riuscirà a durare fino alla fine una squadra che di
fatto impiega 13 giocatori, ha un tecnico che fa pochissimo turnover e
corre su 3 fronti?
JUVENTUS (41) —
Se è vero che le squadre di Allegri sbocciano tra gennaio e febbraio,
stano già arrivando ora i primi segnali di vera Juve. Chiudere davanti a
tutti le prime 19 partite sarà complicato, ma prima della trasferta di
Verona, con l'Hellas, la Juve è attesa da un test importante per
confermarsi, la Roma allo Stadium. Cosa va:
la difesa è tornata quella vera, con Buffon e Szczesny che non prendono
gol da 6 partite. Benatia è in una forma straripante, i nuovi, Douglas e
Matuidi su tutti, stanno iniziando a pesare parecchio. Cosa non va: la condizione di Dybala, reduce da due panchine consecutive. Appena si ritroverà, la Juve sarà ancora più forte.
INTER (40) —
Una partita steccata, con l'Udinese, non intacca un bilancio comunque
lusinghiero. Ora la squadra di Spalletti, tra la trasferta col Sassuolo e
la Lazio a San Siro, deve dimostrare che si è trattato solo di un
incidente di percorso. Cosa va:
la squadra conserva una precisa identità e ha certezze importanti,
Icardi su tutti. Che appena riceve un pallone lo scaraventa in rete. Cosa non va:
la rosa conserva qualche limite strutturale importante, che Spalletti è
stato bravissimo a mascherare fin qui. Il tecnico si aspetta rinforzi
sul mercato.
ROMA (38, una partita in meno)
—
La vittoria all'ultima azione con il Cagliari è stata fondamentale. I
giallorossi devono imparare a vincere partite in cui stentano. Quegli
1-0 tanto brutti e sporchi ma che pesano sempre tre punti. La supersfida
dello Stadium precede la visita del Sassuolo all'Olimpico , poi Di
Francesco si rimetterà in pari recuperando la gara con la Samp il 24
gennaio. Cosa va:
l'assetto difensivo. La Roma ha la miglior difesa del campionato (10
reti al passivo) nonostante abbia dovuto adattare Florenzi terzino. Lo
stesso Alisson è già una certezza. Cosa non va:
se Dzeko si prende una pausa dal gol, l'attacco fa fatica a produrre.
C'è stato qualche lampo di gran livello di El Shaarawy (4 reti finora) e
poco altro in attesa del vero Schick.
Nessun commento:
Posta un commento