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mercoledì 20 dicembre 2017

Campione d'inverno, Napoli grande favorito. Ma ora la Juve sta volando

Sarri sorride grazie al vantaggio in classifica e a due partite abbastanza comode contro Samp e Crotone. I campioni non prendono più gol

Maurizio Sarri e Max Allegri. Ansa 

 

Sarà un titolo di campione d'inverno decisamente inedito, perché verrà assegnato durante le feste di Natale. Se è vero che il riconoscimento di per sé conta nulla, nel 69% dei casi chi chiude in testa il girone d'andata poi fa festa a fine anno. E se escludiamo le particolari stagioni 2004/2005 e 2005/2006, quelle di Calciopoli e delle classifiche riscritte a tavolino, chi è rimasto in testa al giro di boa ha poi sempre terminato almeno sul podio. Analizziamo la situazione del campionato a 180' (270' per la Roma) dalla fine del girone di andata.
NAPOLI (PUNTI 42) E' la grande favorita, non solo per il vantaggio in classifica. Il calendario sorride a Sarri, che deve affrontare la Sampdoria al San Paolo e la trasferta di Crotone. Cosa va: la bella vittoria di Torino ha chiuso un periodo complicato, con la squadra in calo. Cosa non va: Mertens sembra aver smarrito la via del gol, ma il dubbio principale è quello di sempre. Riuscirà a durare fino alla fine una squadra che di fatto impiega 13 giocatori, ha un tecnico che fa pochissimo turnover e corre su 3 fronti?
JUVENTUS (41) Se è vero che le squadre di Allegri sbocciano tra gennaio e febbraio, stano già arrivando ora i primi segnali di vera Juve. Chiudere davanti a tutti le prime 19 partite sarà complicato, ma prima della trasferta di Verona, con l'Hellas, la Juve è attesa da un test importante per confermarsi, la Roma allo Stadium. Cosa va: la difesa è tornata quella vera, con Buffon e Szczesny che non prendono gol da 6 partite. Benatia è in una forma straripante, i nuovi, Douglas e Matuidi su tutti, stanno iniziando a pesare parecchio. Cosa non va: la condizione di Dybala, reduce da due panchine consecutive. Appena si ritroverà, la Juve sarà ancora più forte.
INTER (40) Una partita steccata, con l'Udinese, non intacca un bilancio comunque lusinghiero. Ora la squadra di Spalletti, tra la trasferta col Sassuolo e la Lazio a San Siro, deve dimostrare che si è trattato solo di un incidente di percorso. Cosa va: la squadra conserva una precisa identità e ha certezze importanti, Icardi su tutti. Che appena riceve un pallone lo scaraventa in rete. Cosa non va: la rosa conserva qualche limite strutturale importante, che Spalletti è stato bravissimo a mascherare fin qui. Il tecnico si aspetta rinforzi sul mercato.
ROMA (38, una partita in meno) La vittoria all'ultima azione con il Cagliari è stata fondamentale. I giallorossi devono imparare a vincere partite in cui stentano. Quegli 1-0 tanto brutti e sporchi ma che pesano sempre tre punti. La supersfida dello Stadium precede la visita del Sassuolo all'Olimpico , poi Di Francesco si rimetterà in pari recuperando la gara con la Samp il 24 gennaio. Cosa va: l'assetto difensivo. La Roma ha la miglior difesa del campionato (10 reti al passivo) nonostante abbia dovuto adattare Florenzi terzino. Lo stesso Alisson è già una certezza. Cosa non va: se Dzeko si prende una pausa dal gol, l'attacco fa fatica a produrre. C'è stato qualche lampo di gran livello di El Shaarawy (4 reti finora) e poco altro in attesa del vero Schick.
 

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