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lunedì 9 ottobre 2017

Roma, Di Francesco: "Col Napoli gara fondamentale, Juve squadra da battere"

 Il tecnico giallorosso: "Dzeko? Ha ingranato quando ha smesso di lamentarsi. Capendo che quando riceve pochi palloni non è solo colpa degli altri. Per crescere ci vuole tempo, basta vedere Sarri..."



"Spareggio no, ma Roma-Napoli sarà una partita fondamentale con un sapore e un gusto particolari. E io voglio arrivarci impedendo a Sarri di sviluppare il suo gioco, le pressioni non mi spaventano, anche perché la squadra da battere a lungo termine è sempre la Juventus". Ospite a Firenze al Festival del calcio, Eusebio Di Francesco parla della sfida di sabato prossimo all’Olimpico: “La Roma vuole crescere e un po’ ci dispiace avere una partita da recuperare (contro la Samp, ndr), ma vogliamo essere attaccati al gruppo di testa”.
Schick — Contro la squadra di Sarri però non ci sarà Schick, che sarà al massimo disponibile per la panchina: “Ho avuto poche possibilità di poterlo allenare, poterlo fare con continuità mi farebbe impazzire (ride, ndr), ma si vede che ha l’istinto del campione. Per lui dovrò adattare qualcosa, in futuro farà la punta centrale, ma le cose migliori le ha fatte partendo dal centrodestra. È giovane, va accompagnato, anche nei giudizi, ma ha le potenzialità per poter essere un grande attaccante”.


http://images2.gazzettaobjects.it/methode_image/Video/2017/09/19/Calcio/Foto%20Calcio%20-%20Trattate/Roma_Di_Francesco_Vietato_sottovalutare_il_Benevento57229_896-kfEH--896x504@Gazzetta-Web.jpg "Schick aveva 5 allenamenti nelle gambe"

 DZEKO — Da un attaccante all’altro, Di Francesco torna sulle parole di Dzeko, che dopo la partita contro l’Atletico si era lamentato per un po’ di solitudine offensiva, salvo poi, da quel momento, segnare praticamente un gol a partita. Di Francesco sorride: “Edin ha sbagliato perché dietro ogni partita c’è un lavoro e tanti non possono sapere quello che facciamo in settimana. La cosa importante è avere i risultati che legittimino il tuo lavoro, che è difficile non solo a Roma. Come quando entri in azienda, servono anni per farla crescere. Sarri ad esempio, ricordiamoci da dove è partito, dal sistema di gioco iniziale e le difficoltà del caso. Chi gli è stato vicino ha avuto l’intelligenza di aspettare e credere in questo allenatore. Noi siamo partiti facendo un ritiro e una tournée. Dopo 3 giorni in cui avevo tutti i giocatori abbiamo affrontato Psg, Juventus e Tottenham, senza mai perdere”.

IN RIPRESA — Sconfitte, tra campionato e Champions, non sono arrivate neppure nelle ultime 5 partite, eppure Di Francesco sa che la strada è ancora tutta da fare: “Noi siamo partiti con tutte gare difficili e questo magari non trasmette consapevolezza e forza alla tua proposta di gioco. Poi siamo arrivati alla sfida con l’Inter, che forse meritavamo più di tutte le altre gare di vincere, e l’abbiamo persa. La forza sta nel continuare a credere in quello che si propone. Dzeko ad esempio, in una gara in cui tocca 2 palloni ma per demerito non solo degli altri ma anche suo, deve mettersi a disposizione e la differenza è lì”. Argomento chiuso, quindi, mentre la storia di questa stagione è ancora tutta da scrivere: “Non si vince con la perfezione - ricorda Di Francesco -, ma si vince sbagliando meno”.

 

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